Nuove Tendenze, Nuovi Prodotti intelligenti

 

Nelle tendenze produttive del mercato troviamo nuove applicazioni nella ricerca di bio tecnologie: un tipo di alghe capaci di essere parte integrante nei tessuti; delle tinture che hanno alla base l’impiego di batteri; dei filati in bioplastica e delle sete che hanno origine da filamenti prodotti dalla fauna acquatica. Le fibre prodotte dalla cellulosa, come viscosa e acetato, diventano importanti nella costruzione dei materiali tecnici. I tessuti adatti alla vela, come lo spinnaker, il Kevlar, il Ripstop e il Vectran vengono utilizzati per realizzare micro strutture adatte a tessuti outdoor. I tessuti sono idrorepellenti e traspirabili, ma anche fluidi e leggeri a volte trasparenti; gli aspetti di corrosione ricordano i reperti marini. Plissé cristallizzati e decorazioni cellulari. La camiceria è interpretata in armature chambray con micro jacquard rigati, popeline e Oxford compatti con mano scivolosa. Le cime e le corde di ispirazione nautica vengono impiegate nei motivi jacquard. Il denim è slavato e usurato con trattamenti salini.

Nella sfida relativa ai prodotti eco sostenibili, abbiamo la necessità di applicare alla filiera tessile i nuovi prodotti della ricerca. Un esempio sono i tessuti che usano il sole e il vento per esprimere le loro peculiarità, ecosostenibili, autorigeneranti. I tubolari diventano sempre più anatomici con performance di comfort e bi-stretch fino ad ora sconosciuti. I tulle sono stratificati, i rasi variopinti, le mussole hanno effetti cangianti, la pelle d’uovo e lo zephir sono sempre più leggeri e impalpabili. La camiceria è proposta in cromie e costruzioni degradè, in un susseguirsi di strati colorati. I fil coupé presentano mix di trame dai fili fluttuanti, su diverse costruzioni e le strutture appaiono stropicciate e sottili, come mosse da una brezza leggera. I disegni sono lucidi, impalpabili e raccontano nuovi astrattismi. L’anima in metallo suggerisce effetti a specchio e laminati. I plissé hanno strutture definite semi-rigide e i filati bioplastici sono rivisitati con disegnature jacquard con nylon strutturati.

Le sostanze naturali come frutta o cera d’api sono materie che generano nuovi tessuti sperimentali e riscrivono il modo in cui dobbiamo approcciare allo sviluppo industriale dei nuovi materiali. Questo aspetto innovativo, sembra contrastare Il primitivismo che influenza la scelta dei filati e dei trattamenti, invece al contrario, offre la possibilità di rispettare il pianeta con il semplice impiego di sostanze tanto naturali quanto improbabili. Lini 100% “sand-wash”; cotoni lavati, maltinti e sfrangiati e sete “al naturale” burette e habotai. Le ambientazioni desertiche suggeriscono aspetti aridi e consunti ma con mani ultra-soft. I check inglesi rubati dai motivi Africani sono de saturati e reinterpretati in nuove cromie. Le forme pure, anche curvilinee, le troviamo nella camiceria sia jacquard che stampata. Le ondulazioni del marmo e dei materiali minerali sono d’ispirazione per rigature e decorazioni decolorate ad effetto crespo e marezzato, su sete, cotoni e rayon. Il tribale più eloquente è interpretato da tecniche di fil coupé, frange e stramature. Un nuovo purismo primordiale viene proposto con disegnature minimali su mussole sovra tinte.